Quali visioni, quali attese e quali speranze
si eleveranno oltre quel volo?
Come una quercia gigantesca in piena fioritura è luomo immenso in voi.
La sua forza vi lega alla terra, la sua fragranza vi solleva nellaria, e nel suo perdurare voi siete immortali.
Vi è stato detto che voi, simili a una catena, siete deboli quanto il vostro anello più debole.
Questa non è che una mezza verità. Voi siete anche forti come il vostro anello più forte.
Misurarvi dalla vostra azione più meschina è come calcolare la potenza delloceano dalla fragilità della sua schiuma.
Giudicarvi dai vostri errori è accusare le stagioni per la loro incostanza.
Sì, voi siete come loceano. E sebbene le navi, pesanti di carichi, attendano la marea sulle vostre rive, voi, come loceano, non la potete affrettare.
E inoltre siete come le stagioni, e benché nel vostro inverno neghiate la vostra primavera la primavera che è in voi sorride intatta e assopita. Non pensate che io vi parli così affinché vi diciate lun laltro: «Chi ha ben lodato. In noi non ha visto che il buono». Vi ho solo tradotto in parole ciò che voi stessi conoscete in pensiero.
Cosè la parola se non lombra di una conoscenza inespressa?
I vostri pensieri e le mie parole sono le onde di una memoria sigillata che conserva la traccia del nostro passato.
E dei remoti giorni in cui la terra non conosceva noi, né se stessa. E delle notti in
cui era preda del caos. |
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