Allora Almitra di nuovo parlò:

 

 

Maestro cos’è il Matrimonio?

 

 

È nascere congiuntamente alla vita

e insieme restare uniti per sempre.

 

È restare per sempre uniti

anche quando le ali nivee della morte

disperderanno i vostri giorni.

 

E insieme restare

nella silenziosa memoria di Dio.

 

E fate che vi siano spazi

nella vostra unione.

E che per voi danzi l’aria celeste.

 

Affiatatevi l’un all’altro, ma non per fare

del vostro amore una prigione: piuttosto

che tra le sponde delle vostre anime

vi sia il sussurrio del mare.

 

E ognuno riempia all’altro la coppa

e non bevete da un’unica coppa.

 

Datevi nutrimento reciproco

e non mangiate dallo stesso pane.

 

Cantate e danzate insieme nell’allegria,

e ognuno di voi sia solo.

 

Come sole sono le corde del liuto,

benché vibrino di musica uguale.

 

Che ognuno dia il suo cuore,

ma l’uno non sia di rifugio all’altro.

Poiché soltanto la mano della vita

può racchiudere i vostri cuori.

E resterete uniti, ma non troppo vicini.

 

Come le colonne del tempio

che si ergono distanti.

 

È la quercia e il cipresso

che non crescono

l’una all’ombra dell’altro.

 

 

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