Parlaci del Mangiare e del Bere

Chiese allora un vecchio oste

 


Vorrei che la terra potesse nutrire

la vostra esistenza con la sua fragranza,

e  la luce liberamente vi sfamasse

come una pianta dal momento che

per mangiare uccidete,

e per calmare la sete rubate

il latte materno al cucciolo.

 

Fate che sia il vostro un atto di adorazione.

E la vostra mensa un altare su cui i puri

e gli innocenti della foresta e dei campi

vengano sacrificati a ciò che di più puro

e innocente vi è nell’uomo.

 

Quando uccidete un animale,

ditegli nel vostro cuore:

dallo stesso potere che ti abbatte

pur'io sarò colpito e distrutto.

E la legge che ti consegna nelle mie mani,

consegnerà me in mani più potenti.

 

Il tuo sangue e il mio sangue

non son'altro che linfa

che nutre l’albero del cielo.

 

E quando addentate una mela,

ditele nel vostro cuore:

i tuoi semi vivranno nel mio corpo,

E i tuoi germogli futuri

si schiuderanno nel mio cuore.

Il loro profumo sarà il mio respiro.

 

E insieme gioiremo in tutte le stagioni.

 

E quando in autunno raccogliete

dalle vigne l’uva per il torchio,

dite nel vostro cuore:

Pur io sono una vigna, e per il torchio

sarà raccolto il mio frutto,

e come vino nuovo sarò custodito in vasi eterni.

E quando d’inverno verserete il vino,

per ogni calice intonate un canto nel vostro cuore.

E fate in modo che vi sia in questo canto

tutta la memoria dei giorni dell’autunno, della vigna e del torchio.
 

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