ABBRACCIO
"Vorrei che mi
baciassi ancora".
"Potrei spezzarti come un uragano che sradica gli alberi".
Poi nemmeno più una sillaba sola uscì dalle labbra e con la testa mi abbandonai sulla
sua spalla e mi commossi nel sentirmi così stretta contro di lui. Intanto i fantasmi
della malinconia scomparvero, danzando sulle note di una strana musica che suonava solo
nel mio cervello. Ad occhi chiusi li lasciai andare e immaginai due tenere fossette
disegnarsi sulle sue guance. In quel momento una sottilissima crivellata di brividi
penetrò la schiena.
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