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Un bacio e un bacio ancora, e attraverso le labbra immergevo di piacere il palato. Era ambrosia il gusto della sua lingua nel palato. Freschezza d'acqua zampillante che ristora tutta la provvisorietà dell'abbondanza. Con impeto vacillai e vacillando mi lasciai trasportare come una morbida ombra che torna a posarsi quando s'accende la luce. Tesi l'orecchio alla scoperta del fragore del vento che sgualciva lentamente l'aria e sul pavimento due ombre, le nostre e dietro la finestra il resto del mondo.

 

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