L'UNIVERSO DELL'IMMAGINARIO
Nell'apparente e frenetico
mutare dell'immaginario, il mio universo non pił ospitava fantasmi. Ora mi facevo
sorprendere il pił delle volte da un gioco che accorciava l'inevitabile distanza tra noi
due. E quando questo succedeva, la mia resistenza si indeboliva sempre pił, fino a
diventare fluida e spersa nella malia che rendeva palpabili i contorni. Sentivo che
s'accendeva il desiderio e la mano piena di schiuma tornava pił spesso tra le gambe e sui
capezzoli turgidi, poi il respiro diventava affannoso e provavo ad immaginare che quelle
carezze provenivano dalle pulsazioni corporee delle misteriose dita che tanto
approfittavano delle mie forme e ad ogni curva, con la forza e l'azione di un uragano che
sconvolge, diventavo quel mare incerto la cui onda, sempre agitata, non conosce mai pace e
la tiene prigioniera...
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