Home

La mia vita

Amori

Opere

Pittura

Galleria

Amici

Scrivimi

Articoli

Critiche

Consulenza editoriale

Collane editoriali

Manifesto Alienismo

Associazione Italiana Artists & Creatives

Akkuaria

Anterao

L'UOMO E IL MARE

Vera Ambra

 

L'UOMO


Fammi sbocciare

il cuore dentro il petto
e dammi padre

ciò che cerco per giungere
al fine che nel principio prende la forma


Solo nella gioia di te e nella tua bellezza
mostrami ciò che non è lontano

 

IL MARE


Figlio vagabondo

che t'inginocchi con le mani giunte
sappi ch'io sono l'inizio senza fine

 
La tranquillità nella calma
La rabbia nella collera
La forza nella debolezza
La fame nella sazietà
La povertà nella ricchezza

 

L'UOMO


Per me sei un frutto

dentro il cesto
e ti posso inghiottire

solo a piccoli morsi


Ascolta questa preghiera

e affonderò il pungo
su ogni mattino

che nasce per riempire ogni solitudine
con parole che entrano

nei silenzi e nei pensieri


Per me sei profondo col tuo pianto
se mi vestirò con la tua acqua

 

IL MARE


Io sono il Dio dei Pesci
un Angelo senza Ali
sono il Canto delle Sibille
e l'Occulto nel Volto
lo Schiavo della Terra
e il Verbo Ingannato


il Tutto e il Nulla

ma vorrei vestirmi di pelle
per venderti

l'Anima mia di Pescecane

 

L'UOMO


T'ho sempre guardato come un padre
e cercato ogni via tra le tue abbondanze


la Lunghezza e la Larghezza
si sono abbracciate con la mente


Adesso misuro il tempo

con ogni colore

e spendo i giorni

nell'eterno mio cercare

 

 

IL MARE


Conosco l'insofferenza

povero grumolo
d'ossa e sangue

le piccole fessure sono
inganni di malvagità


È la verità

che contamina la mente:
più compri libertà

e più paghi la libertà


La sofferenza che temi è la sofferenza di cui soffri

 

L'UOMO


Ho contato i granelli delle tue spiagge
fino a quando la fronte

ha rispecchiato la trasparenza
se ti guardo: tu esisti?


Parlami adesso

con la bocca tua sdentata


Dimmi chi sono…

 

IL MARE


Il mio regno effimero

è solo città sepolta d'acqua
io sono acqua infinita

che muove le trame dei liquidi fili


Rapace ho il cuore

scolpito nella profondità che galoppa
sull'unica felicità che cerca

è l'arcana forza

che nutre d'alabastro
i sogni dei marinai

nelle notti

 

L'UOMO


Tempio demolito

o cariatide che rinfreschi il mondo
è qui di fronte a te

che ogni sera

trovo la finestra aperta


che non segna frontiera

ed io indosso

soltanto la veste dell'ignoranza

 

IL MARE


Forza e violenza per te

UOMO quattro volte caduto
e quattro volte ferito sul tappeto dei vivi


I tuoi occhi

si posano su di me

per farmi sentire il freddo

 

Mi fai provare vergogna

quando t'oscilli con la mente
nei disegni sfiorarti

con la voce di chi
estraneo alla vita

– ormai ignorata –

si scorda d'esistere
e non più contempla

 

L'UOMO


Un tempo lo spirito di dio

trovava salvamento

nel proprio poema


anche se spostava

la sua collera sulla pietra

con la freschezza delle sue lacrime
faceva di noi uomini

uomini a testa nuda

Ci ha regalato mani

e per dita  schegge d'osso

e pietre

e spine

e l'ignoranza

 

 

IL MARE


Anche se tra i vostri bauli

nelle soffitte sonnecchiano

le pagine dei ricordi

gli ideali degli uomini

hanno sempre avuto

semi di realtà

e intanto che ascolto la tua voce
tra le gambe inginocchiate

sulla sabbia candida d'onda
immagino già il dolore delle gambe

 

L'UOMO


Vorrei parlarti dei gabbiani

che piangendo sono andati via
portando nell'infinito quella pena

che s'incatena addosso alle piume
e sui loro cuori vaga

attorno al rosso dei tramonti

mentre tu acqua frizzante

t'agiti nel disperdersi

sui dorsi dei granelli addormentati

per la felicità dei pesci sorridenti

 

IL MARE


Come faccio a dirti

ch'io sono acqua e pietra
intanto che guarderò la corona

dei tuoi riccioli biondi spigati al sole


Come faccio a dirti che nella notte

senza luce e senza stelle

posso pensare a te

figlio mio perduto

che osi chiamarti UOMO

nel pieno del miele nel cielo infinito

 
Tu che con gli occhi stanchi e dolci

cerchi nel silenzio
il tesoro del pensiero

 

L'UOMO


Riprenderò con te

la corsa lungo il corpo inalienabile
e solo le tue sabbie

conosceranno

la forza del canto mio
che sibila più d'un uccello

vestito di piume

e fiuta sottovento la tua acqua
in cerca del suo intimo odore


Ecco scriverò una pagina

priva di righe

e il vento sarà con noi

 

IL MARE

Nella notte

anch'io piango gli amori perduti

Vieni a me figlio diventato uomo

ti darò un letto
– il mio – rifatto dalle sabbie martoriate

e cancellerò le tracce che ti portano

sulla strada dell'abitudine poiché
le soglie calcate dai piedi

sono notabili ai figli della folla e della follia


Col soffio dell'intera brezza

abiterò il tuo nome
per farti dimenticare

la tua ragione

 

 

L'UOMO


Moto silente

è l'indicibile tempo

che in te si specchia
nel tempo che verrà

e verrà il tempo

a ripercorrere l'orma nel percorso

della stagione più timorosa
tracciata nell'elsa

d'una spada

e d'un temporale

carico del suo velo di pioggia

e la pioggia spazzerà via

il rifugio che non hai mai posseduto

 

IL MARE


L'uomo sogna di essere UOMO
come la verità sogna d'essere l'ultima bugia


Riprendi il cammino tra la corsa dei passi
ed io Sirena nascosta ti venderò le mie bugie

 

L'UOMO


Nel cielo tutto è così alto

quando la palpebra s'alza dall'occhio


Tu sei deciso con l'onda

che muore dentro un'altra onda


Io sto bene qui nel mio cuore

e sto bene qui dove sono cerco la tua mano

 

 

IL MARE


Zitto! Zitto e incolla la linguaccia tua  sul palato


Il tuo sangue è fresco di ferita
e il sangue è rosso più d'una macchia di paura
che cola sulla forma del tuo stampo


La testa certamente

l'hai appesa su una gruccia
e calpesti la tua assenza:

svegliati e dai sepoltura

alle sventure che t'hanno sporcato il cuore
e tolto di mano lo scalpello
e t'hanno riempito di vergogna

 

L'UOMO


Non sono venuto stasera per aprire ferite


Voglio accendere fuochi e innalzarmi
con le spume maestose e cantare con te
quella voce prima che il vento disperda
la cenere dei nostri peccati

 

IL MARE


Fame e miseria sono nulla

da dietro la fronte della luna

Dove la stella cerca l'occhio del marinaio guardali gli uomini


Guarda gli impiegati i vecchi e nuovi immigrati
i mercanti

i venditori

i disoccupati

Guarda come comprano le loro croci


Ogni dolore ha il suo pianto

almeno tu coltivi un sogno

 

L'UOMO


Io sono il navigante che cerca l'Orsa
Sono il silenzio che cerca di spezzarsi

e tu vieni a me con lo sguardo sempre aperto

Tutto passa nell'ombra anche chi cerca di dire qualcosa

Ora vorrei fermarmi e forse vorrei rinascere ancora

 

IL MARE


Io sono il MARE che come il poeta ama le sue parole
Io sono il poeta che come il MARE ama i colori


Tu sei poeta e il mare coi tuoi passi nel dolce respirare
che allo sguardo sfugge più d'un colore che acceca

 

L'UOMO


Questa sarà forse una lotta

ma non lasciarmi con la febbre e fame
ho fede in queste parole nate

ma sono parole consumate
parole cantate


Vorrei fuggire ma ho remi e no la barca
ho piedi scalzi e un messaggio nel cuore

 

IL MARE


Bagnati con le mie accuse e punirò
il tuo passato a suon di frusta nera
ma se desideri piangere ti dirò adagio
la sola cosa che comprendo

 

L'UOMO


Dorme alla fine il trotto veloce del cavallo stanco
A volte basta un soffio nella notte e pieno di pianto
il cuore mi s'affaccia


Ho scherzato con le mani e potevo colpire invece
ho taciuto quando potevo parlare e non l'ho fatto


Potevo difendermi…

che sottile la tua lama
possa trapanarmi il cuore

 

IL MARE


Chi sei?
Che vuoi?


Io sono un compagno che invecchio come la fame


Chi sei?
Che vuoi?


Io posso ascoltare la voce che sa maledire
Chi ama la mia ira s'adira e punisce
Chi mi ama allarga le braccia
Chi mi ama mi fa soffrire


Io amo l'uomo perché invecchia

 

L'UOMO

Tutto il mondo è un inferno e l'uomo
è un piccolo uomo con tutte le sue debolezze


Questa mia voce ha gridato
e queste mie mani hanno lottato
picchiato e consolato
abbracciato e umiliato

e mi sono disperato

 

IL MARE


Sono passati per le mie carni
gabbiani e cormorani
sirene e marinai


M'hanno penetrato e soffocato
squarciato e sporcato

e inquinato l'ultima onda prima di spezzarsi
e le mie vie adesso non si trovano più misteri

 

L'UOMO


Non pensare di farmi affogare bevendoti
Lascia fluttuare la carne nella sola musica
ch'io suono in ogni luogo

C'è un luogo dove la verità offusca chi sospetta

 

 

IL MARE


Una catena mi lega a terra e invidio
te che puoi camminare
e vedere ciò che non mi è dato guardare
La verità è la realtà che tocchi
La miseria non esiste
Esiste l'ignoranza
La verità è il tempo che vince il tempo
è il falco che ama la colomba
Le belve e gli uomini si guardano
dritti dentro l'occhio

 

L'UOMO


Schiaccerò la polvere sulla strada e il cammino
diventerà volo e sulla mia pelle sudata brillerà
ogni goccia sulla punta delle dita

 

IL MARE


La notte m'incendia con il fuoco delle stelle
ma prima che l'alba si spegne col suono
della tua chitarra brucia le corde sul freddo
della notte che muore
Tu hai un corpo e una donna da amare
io posso soltanto infrangermi ai piedi di chi
mi vuole sporcare


Ho la mattina sui denti come spuma di cavallo
Non bevo non suono ne ballo nemmeno io so chi sono
e di te rido mio nobile pagliaccio
Di te rido perché sai lamentarti nei crocicchi di puttane
nei bar dove s'inganna la noia con le canne puntate
d'erbe e marijuana

Gli uomini se sono uomini sono uomini e finché il sole sorgerà io ci sarò