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Manifesto Alienismo

Associazione Italiana Artists & Creatives

Akkuaria

Anterao

Qual è l'istante magico e irripetibile? È il momento in cui il suono di una parola tocca la corda più sottile dell'anima e la fa vibrare all'unsono dei nostri più intimi sentimenti.... la vita è solo un gioco e bisognerebbe prenderla "sul serio" ovvero giocare con essa e divertirsi ... fino a quando il cuore non scoppia di gioia!

 

Fiammiferi

 

 

GLI ARTISTI

Sono lumicini che s'accendono di notte
Accattivanti ed eterni bambini
curano le ferite della vita
come sommi sacerdoti

 

FIAMMIFERI
Fiammiferi per surrogare la vita
proprio perché la vita
ha perso la sua partita
Giocate
giocate all'arte
Fiammiferi
Fiammiferi
per regalare ad un vero amico

 


NOVE STELLE CHE S'ACCENDONO
nove come gli abiti che indosso
nove le note della notte
nove i gioielli che ho buttato ai porci


IN UN GIORNO
del flusso universale
punteggiato di granelli
il tempo della vita
dall'intimità all'affetto
è andato verso il tramonto
Un semplice gioco è 
la coscienza della luce
ad irradiare l'anima
col puro cristallo


CHE SI SVEGLIA
nel verbo del guscio svuotato
la' dove i sogni 
si vestono di tempo
al calar della sera
È verbo di nessuno
il delirio del limite
ma quando il silenzio
è parola 
la parola s'allinea in fila


E DIVENTA
una matta che graffia
CRUDA
PAROLA
NUDA
ACCETTA
SFIDA
Dilania
Branca
Schiaffeggia
La lingua parla non ragiona

 

SUL BIANCO FILO
all'ombra che regge
il suo regalo al muro
Forse questa banalità
è maglia di parole
drittorovescio il silenzio
è ragnatela fatta di viltà
quando è mutilata


LA VOCE CHE PARLA
da matta esaltata
l'attore: bottiglia di profumo
e un pacco di tabacco sulla scena
che ti sopporta quando la follia
vanifica il tuo essere borghese
d'istrione mezzo pazzo
Solo un prigioniero
può sognare un mare di sassi
e una nave senza faccia


UN ISTANTE AL QUADRATO
sei per sei il segno dell'artista
scandisce con la foto
la dilatazione del respiro
macchie ricciute ocre brulicate
il terzo occhio del passato
è fermo nell'appello


ALL'IMPROVVISO 
è il vento che torna 
alla sua danza con l'abito di Venere
Rotola a terra fruscia
nel giardino e schiamazza
tutt'intorno al tocco di Medusa


E SULLA DANZA CHE VOLA
un'ala di poesia nel gioco d'ombra
fragile creatura che regali sogni
Tra giri di danza e suoni di violino
Balla ballerino
tenero e sfuggente
incanto di luna
impalpabile farfalla
Danzando danzando
riporti indietro i sogni
Balla ballerino
balla e non fermarti
sorridi e cupi pensieri
s'infioreranno di primavera
Balla ballerino
celebra la nota e tingi di musica
la melodia della forma


LA STATUA DI BURUL
Svetta parvenza
rivestita di fiamma
Tra cerchi e geometrie
la chiami "Famiglia"
Vibra tra i profili
la forma obbediente
e dentro un contorno
l'avida idea plasmata
al battere del fuoco
La tua anima d'artista
fruga nei segreti
marinaio di quel mare
sempre in tempesta
Hai la tenerezza di un vecchio
e la freschezza di un bambino
quando porgi la voce ribelle del dubbio
Prodigio della beffa: del dolore nei fai bellezza

 


INTONA IL LABBRO
un canto muto 
Sfocio di fontana
poi sui muri
pittura d'artista
graffia la mano
Pulsa cristallo
al manto di Dio:
l'infinito si fa natura

 


DIPINTA
Nuda col respiro
dei tuoi colori
e plasma la bellezza
nitido fauno di mitica delizia
Con gli occhi velati
sono schiava della tela e tu
con la frusta punisci
ogni mio ardire
ma bagnami adesso
con le tue lacrime di colore


PITTORE
che torni a ripassare i colori
sul biancoscuro che adorna
la goccia di perla sul collo amorfo
Immergi nell'acqua fredda
le dita magre e cimenta i colori
nella sinistra e con la destra
afferrali prima che scappa via


IL QUADRO
che mette a tacere la coscienza
e risveglia l'artista
Costringimi nello spazio
d'un solo istante il riflettere
prima di scoprire il vero volto
della vita dove l'alba
aspira al tramonto
e l'uomo e la donna
dividono il cibo
nel nido d'aquila


MENTRE I PITTORI
Nei loro scrigni hanno i segreti
racchiusi nel tempio del dio colore.
Sono luce d'ocra o figli del dolore
ditemi, voi sapete chi e' un pittore?
È l'occhio della notte
che cerca la via del sole
la rosa tutto l'anno
e l'abbraccio della luna
È filo di pennello che cattura l'aria
il sapore nel sospiro del tempo senza tempo
È memoria d'azione nell'occhio della gente
pillola d'amore che guarisce la vita
È muta voce senza volto che parla
effimera e mutevole dall'aria distratta
È cuore pieno di modellata luce
dentro una tela che regala amore
È niveo cielo verde prato è
aroma di silenzio incantato
È cantore che ferma l'ombra
Quello che tace la gioia o la pena
d'antichi sogni tra la passione
dei giorni nuovi


DELL'ARTE
che piega la matita
Padre dell'Arte
ma il contadino
che zappa la tela
non subisce
la tua violenza
di padrone
nel mondo di babele
chi ha coscienza
di vivere
se stesso
dall'albero può sanguinare
ma il suo ramo mai si spezzerà
nell'aria aperta disincantando la tempesta


DI MAURO E IL SUO CONTRABBASSO
che prima fu voce e battiti di mano
poi una corda e l'aria suonò:
Nettare e miele
ibiscus e lillà
Compagno della mia strada
Eolo coi suoi venti
è il respiro delle tue dita
acqua e fuoco
e cicalio di donne in festa
Grumi di tempo inseguiti
con l'archetto sulle note bianche
tra le notti chiare dove il cielo
si specchia con l'età che appartiene
ad un altro passato
Pensiero sulle dita
Parola di poeta
Tocco di pennello
Buon giorno di suono
che traccia folgori e
inquietante voce

 


FU IL CANTO DEI DELFINI
Demiurgo Creatore
coscienza la dolce congiura
della natura
che guida al disegno
spesso ignorato
Chi accarezza l'uomo
nel suo vibrare perpetuo
ma lasciato a sfiorire?
Con la danza sognante
di mille sirene
di mille zingare
di mille gitane
il canto dei Delfini
parlerà con la voce
della luce
e presto la nebbia del buio
sarà dimenticata


L'OMBRA
sulla faccia di Elisa rubiconda
che scuote le ciocche grigie
nella penombra della notte
che luccica con le sue figlie
Le sue mani profumano
d'organo e crocifisso
Mani materne
che ora lente
s'affrettano
sul pentagramma
scomposto
e un abbaglio di luce
che spinge la voce
nell'acqua


UN SUONO
Sul muro di silenzio
un deserto infuocato
Roccia scolpita
tra le acque di un fiume
che tranquillo cerca
i colori che brillano
come stelle all'ombra
Catarsi dell'anima
alzo il bicchiere
ed ingoio
un sorso d'amore
debito verso di te
che dall'uomo
m'hai fatto donna


DIRIGI LA VOCE
Fratello Cielo
con la mano d'azzurro
inzuppata d'aria la'
dove smarrito s'intreccia
il grido di gioia


FEDELE COME UN CANE
la vita è breve
ad aspettare
il suo padrone
È o non è
la teoria del bicchiere?
Manipolazione
insegnata
dal prestigiatore
La vita è l'apparenza
di ciò che sa creare
l'illusione di mago
dentro un cilindro a cappello


PER LO SCRITTORE
Comodità e ozio
non sono la culla
per te che metti
a dormire alberi
e foglie sotto
le coperte
Sei
il vento stanco
dalle fatiche
che ha abituato
la pazza fame
al brontolio
dello stomaco
per cercare
di resistere
alle tentazioni
di quanto più vuoi
e tanto più vivi
sull'orlo dello
strapiombo


POETA
piccoli ricami
di sfacciata bellezza
tra fili di carta
che si tracciano
con l'artefice dito
E il poeta
parlò alla luna
quasi incorporea
figlia della mente
Labbra sulle ginocchia
e violablu
sugli occhi
E suoni nell'aria
i discorsi di saggio
suggeriti dal vento
dove voci lontani
insegnano
a cercare nel silenzio
i sogni pastello


DEL LIBRO SULLE GINOCCHIA
Vecchio
che sa di cassetto
Storpio
schiacciato dalle mani
Personaggio
lento fiume di parole
Derelitto
pagina accartocciata
"...gli piaceva il tabacco,
vino e belle donne..."
Gemma ancora grezza
costavi solo quattro lire
questo non lo sa nessuno


CHE LA PAROLA
non dorme
il sonno
del silenzio
e la mano
posa
sulla parola
la speranza
aliena
Fa fatica
strisciando
sulla pagina come
un'agonia mentre
la ragnatela
convive
col fruscio dei
bianchi fogli


GIOCATE
giocate
per surrogare la vita
proprio perché la vita
ha riperso la sua partita
a scacchi
fiammiferi
fiammiferi
per l'arte
GIOCATE
giocate
per ritrovare un vero amico

 

 

 

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