GLI
ARTISTI
Sono
lumicini che s'accendono di notte Accattivanti ed eterni bambini curano le ferite della vita come sommi sacerdoti
FIAMMIFERI Fiammiferi per surrogare la vita proprio perché la vita ha perso la sua partita Giocate giocate all'arte Fiammiferi Fiammiferi per regalare ad un vero amico
NOVE STELLE CHE S'ACCENDONO nove come gli abiti che indosso nove le note della notte nove i gioielli che ho buttato ai porci
IN UN GIORNO del flusso universale punteggiato di granelli il tempo della vita dall'intimità all'affetto è andato verso il tramonto Un semplice gioco è la coscienza della luce ad irradiare l'anima col puro cristallo
CHE SI SVEGLIA nel verbo del guscio svuotato la' dove i sogni si vestono di tempo al calar della sera È verbo di nessuno il delirio del limite ma quando il silenzio è parola la parola s'allinea in fila
E DIVENTA una matta che graffia CRUDA PAROLA NUDA ACCETTA SFIDA Dilania Branca Schiaffeggia La lingua parla non ragiona
SUL BIANCO FILO all'ombra che regge il suo regalo al muro Forse questa banalità è maglia di parole drittorovescio il silenzio è ragnatela fatta di viltà quando è mutilata
LA VOCE CHE PARLA da matta esaltata l'attore: bottiglia di profumo e un pacco di tabacco sulla scena che ti sopporta quando la follia vanifica il tuo essere borghese d'istrione mezzo pazzo Solo un prigioniero può sognare un mare di sassi e una nave senza faccia
UN ISTANTE AL QUADRATO sei per sei il segno dell'artista scandisce con la foto la dilatazione del respiro macchie ricciute ocre brulicate il terzo occhio del passato è fermo nell'appello
ALL'IMPROVVISO è il vento che torna alla sua danza con l'abito di Venere Rotola a terra fruscia nel giardino e schiamazza tutt'intorno al tocco di Medusa
E SULLA DANZA CHE VOLA un'ala di poesia nel gioco d'ombra fragile creatura che regali sogni Tra giri di danza e suoni di violino Balla ballerino tenero e sfuggente incanto di luna impalpabile farfalla Danzando danzando riporti indietro i sogni Balla ballerino balla e non fermarti sorridi e cupi pensieri s'infioreranno di primavera Balla ballerino celebra la nota e tingi di musica la melodia della forma
LA STATUA DI BURUL Svetta parvenza rivestita di fiamma Tra cerchi e geometrie la chiami "Famiglia" Vibra tra i profili la forma obbediente e dentro un contorno l'avida idea plasmata al battere del fuoco La tua anima d'artista fruga nei segreti marinaio di quel mare sempre in tempesta Hai la tenerezza di un vecchio e la freschezza di un bambino quando porgi la voce ribelle del dubbio Prodigio della beffa: del dolore nei fai bellezza
INTONA IL LABBRO un canto muto Sfocio di fontana poi sui muri pittura d'artista graffia la mano Pulsa cristallo al manto di Dio: l'infinito si fa natura
DIPINTA Nuda col respiro dei tuoi colori e plasma la bellezza nitido fauno di mitica delizia Con gli occhi velati sono schiava della tela e tu con la frusta punisci ogni mio ardire ma bagnami adesso con le tue lacrime di colore
PITTORE che torni a ripassare i colori sul biancoscuro che adorna la goccia di perla sul collo amorfo Immergi nell'acqua fredda le dita magre e cimenta i colori nella sinistra e con la destra afferrali prima che scappa via
IL QUADRO che mette a tacere la coscienza e risveglia l'artista Costringimi nello spazio d'un solo istante il riflettere prima di scoprire il vero volto della vita dove l'alba aspira al tramonto e l'uomo e la donna dividono il cibo nel nido d'aquila
MENTRE I PITTORI Nei loro scrigni hanno i segreti racchiusi nel tempio del dio colore. Sono luce d'ocra o figli del dolore ditemi, voi sapete chi e' un pittore? È l'occhio della notte che cerca la via del sole la rosa tutto l'anno e l'abbraccio della luna È filo di pennello che cattura l'aria il sapore nel sospiro del tempo senza tempo È memoria d'azione nell'occhio della gente pillola d'amore che guarisce la vita È muta voce senza volto che parla effimera e mutevole dall'aria distratta È cuore pieno di modellata luce dentro una tela che regala amore È niveo cielo verde prato è aroma di silenzio incantato È cantore che ferma l'ombra Quello che tace la gioia o la pena d'antichi sogni tra la passione dei giorni nuovi
DELL'ARTE che piega la matita Padre dell'Arte ma il contadino che zappa la tela non subisce la tua violenza di padrone nel mondo di babele chi ha coscienza di vivere se stesso dall'albero può sanguinare ma il suo ramo mai si spezzerà nell'aria aperta disincantando la tempesta
DI MAURO E IL SUO CONTRABBASSO che prima fu voce e battiti di mano poi una corda e l'aria suonò: Nettare e miele ibiscus e lillà Compagno della mia strada Eolo coi suoi venti è il respiro delle tue dita acqua e fuoco e cicalio di donne in festa Grumi di tempo inseguiti con l'archetto sulle note bianche tra le notti chiare dove il cielo si specchia con l'età che appartiene ad un altro passato Pensiero sulle dita Parola di poeta Tocco di pennello Buon giorno di suono che traccia folgori e inquietante voce
FU IL CANTO DEI DELFINI Demiurgo Creatore coscienza la dolce congiura della natura che guida al disegno spesso ignorato Chi accarezza l'uomo nel suo vibrare perpetuo ma lasciato a sfiorire? Con la danza sognante di mille sirene di mille zingare di mille gitane il canto dei Delfini parlerà con la voce della luce e presto la nebbia del buio sarà dimenticata
L'OMBRA sulla faccia di Elisa rubiconda che scuote le ciocche grigie nella penombra della notte che luccica con le sue figlie Le sue mani profumano d'organo e crocifisso Mani materne che ora lente s'affrettano sul pentagramma scomposto e un abbaglio di luce che spinge la voce nell'acqua
UN SUONO Sul muro di silenzio un deserto infuocato Roccia scolpita tra le acque di un fiume che tranquillo cerca i colori che brillano come stelle all'ombra Catarsi dell'anima alzo il bicchiere ed ingoio un sorso d'amore debito verso di te che dall'uomo m'hai fatto donna
DIRIGI LA VOCE Fratello Cielo con la mano d'azzurro inzuppata d'aria la' dove smarrito s'intreccia il grido di gioia
FEDELE COME UN CANE la vita è breve ad aspettare il suo padrone È o non è la teoria del bicchiere? Manipolazione insegnata dal prestigiatore La vita è l'apparenza di ciò che sa creare l'illusione di mago dentro un cilindro a cappello
PER LO SCRITTORE Comodità e ozio non sono la culla per te che metti a dormire alberi e foglie sotto le coperte Sei il vento stanco dalle fatiche che ha abituato la pazza fame al brontolio dello stomaco per cercare di resistere alle tentazioni di quanto più vuoi e tanto più vivi sull'orlo dello strapiombo
POETA piccoli ricami di sfacciata bellezza tra fili di carta che si tracciano con l'artefice dito E il poeta parlò alla luna quasi incorporea figlia della mente Labbra sulle ginocchia e violablu sugli occhi E suoni nell'aria i discorsi di saggio suggeriti dal vento dove voci lontani insegnano a cercare nel silenzio i sogni pastello
DEL LIBRO SULLE GINOCCHIA Vecchio che sa di cassetto Storpio schiacciato dalle mani Personaggio lento fiume di parole Derelitto pagina accartocciata "...gli piaceva il tabacco, vino e belle donne..." Gemma ancora grezza costavi solo quattro lire questo non lo sa nessuno
CHE LA PAROLA non dorme il sonno del silenzio e la mano posa sulla parola la speranza aliena Fa fatica strisciando sulla pagina come un'agonia mentre la ragnatela convive col fruscio dei bianchi fogli
GIOCATE giocate per surrogare la vita proprio perché la vita ha riperso la sua partita a scacchi fiammiferi fiammiferi per l'arte GIOCATE giocate per ritrovare un vero amico |